QUANTA ACQUA BERE
La quantità di acqua che ogni individuo dovrebbe bere giornalmente è variabile in funzione dell’ambiente, del regime di lavoro ed attività, del tipo di alimentazione e degli stili di vita.
In condizioni normali, dei meccanismi di autoregolazione complessi determinano la sensazione di sete in ogni individuo
e assistono il suo organismo nell’assumere il fabbisogno d’acqua necessario a compensare le perdite idriche, che continuamente hanno luogo per effetto della sudorazione, respirazione, escrezione. Tuttavia, soprattutto bambini ed anziani, sono maggiormente soggetti a disidratazione perché dimostrano una riduzione della percezione nella sensazione di sete
e dello stimolo naturale a bere, con il rischio di non bilanciare adeguatamente e tempestivamente le perdite di acqua.
È necessario assecondare in tutti i casi il senso di sete, tendendo ad anticiparlo e in ogni caso, garantire all’organismo un’assunzione di acqua regolare ed in quantità adeguata per mantenere costantemente bilanciato l’equilibrio idrico
e prevenire rischi di disidratazione causata da un'assunzione di liquidi inferiori alla perdita di acqua.
Il gruppo di esperti scientifici dell’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare (European Food Safety Authority, EFSA)
sui prodotti dietetici, l’alimentazione e le allergie, ha di recente ridefinito i valori dietetici di riferimento per le assunzioni
di diversi nutrienti tra cui l’acqua, raccomandando la quantità che è necessaria assumere per godere di buona salute
a seconda dell’età e del sesso.
LITRI DI ACQUA DA BERE CONSIGLIATI PER OGNI FASCIA D'ETÀ
tra 6 mesi e un anno di età: 800-1000 mL/giorno,
tra 1 e 3 anni di età: 1100-1300 mL/giorno,
tra i 4 e gli 8 anni di età: 1600 mL/giorno,
tra 9 e i 13 anni di età: 2100 mL/giorno per i bambini
e 1900 mL/giorno per le bambine;
femmine 2 L/giorno
maschi 2,5 L/giorno.
Questi valori sono indicativi; in condizioni di climi caldi e di attività fisiche intense, o altre condizioni che inducano disidratazione, i livelli di acqua da assumere possono variare sensibilmente (può considerarsi anche più del doppio dei valori indicati).